
La statura non elevata e le gambe 
    tutto il giorno in rapido movimento di successione, erano valse a Carlo Perugini 
    il soprannome di "Bicicletta".
    Uomo gioviale e ingnegnoso, amico di tutti, dopo una vita trascorsa in 
    mare, fu per diversi anni custode del Club Nautico. 
    Un giorno disse a Valentino Fazi, che voleva vendere la sua barchetta ridotta 
    piuttosto male: "Come fa a venderla in quello stato? (oltre al motore 
    che dava.... qualche problema, il fasciame sembrava una spugna) Ch'el staga 
    a sentì ma mè; chi daga una bèla stuccheda, pò 
    na bèla vernigieda, parchè ch'èl s'arcorda: t'là 
    vita... stùch e pitura, sempre bèla figura".
    Nei momenti liberi ha costruito in casa una vera flotta di velieri, galeoni, 
    brigantini e trabaccoli, fatti interamente a mano e che tante personalità, 
    hanno apprezzato e voluto.